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Benvenuti

prof.ssa Diana de Francesco

tutor per l'apprendimento

La vita è un processo di conoscenza. “Vivere è imparare”.
(Konrad Lorenz)

A chi mi rivolgo?

Dispersione scolastica

BES

Con l'acronimo BES si intendono tutti quei Bisogni Educativi Speciali che un ragazzo può manifestare in un particolare periodo della sua vita o per tutto il corso della sua formazione, dalla vera e propria disabilità a condizioni di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale, passando per i Disturbi Evolutivi Specifici, una grande famiglia di disturbi dell'apprendimento che possono manifestarsi in varie forme.

Per ciascuno di essi esiste una strategia specifica, noi le conosciamo e sappiamo come intervenire.

Mettereste i vostri ragazzi nelle mani di chi non sa come agire?

Disturbi Evolutivi Specifici

I disturbi evolutivi specifici comprendono gruppi di condizioni morbose che si manifestano con specifiche e significative compromissioni dell’apprendimento delle abilità scolastiche che non siano, però, risultato diretto di altre patologie.

Chi può agire meglio nel potenziamento delle abilità scolastiche se non un insegnante?

DSA

I Disturbi Specifici dell'Apprendimento sono quattro e coinvolgono tutte le aree dell'apprendimento (lettura, produzione scritta, espressione e calcolo), causando grosse difficoltà in ambito scolastico e provocando disturbi emotivi e scarsa motivazione. Tali difficoltà possono sempre essere risolte efficacemente con le giuste strategie. 

Togliereste gli occhiali ad un miope?

Dispersione scolastica

uccello

Insuccesso scolastico

La dispersione scolastica consiste nell'insieme di comportamenti derivanti dall'ingiustificata e non autorizzata assenza di minorenni dalla scuola dell'obbligo; tuttavia, quando si parla di dispersione scolastica è necessario far riferimento a una molteplicità di aspetti e di concause che cambiano in relazione ai diversi contesti sociali, geografici e ai livelli educativi.  L'abbandono scolastico si lega spesso alla scarsa motivazione, l'assenza di successi formativi e ad una didattica che non stimoli creatività e pensiero divergente, unitamente alle inclinazioni precipue del ragazzo. 

Perché non dare ad alunni demotivati e insoddisfatti una nuova occasione?

L'insuccesso scolastico si manifesta con risultati didattici scarsi e insoddisfacenti e valutazioni non sufficienti, che provocano spesso un abbassamento dell'autostima e un crollo della motivazione.

Attraverso strategie didattiche orientate ai bisogni personali dell'alunno, è possibile recuperare qualunque lacuna nelle varie discipline. Io ti offro supporto per tutte le discipline umanistiche (Italiano, Storia, Geografia, Latino), per quelle scientifiche (Matematica, Scienze, Biologia, Chimica e Fisica), e per quelle musicali (Ed. Musicale e Storia della Musica). Chi può offrire di più?

Classe elementare

Il mio approccio

La tradizionale lezione frontale, tutta centrata sulla figura del docente che trasmette le proprie conoscenze all'alunno posto in una dimensione totalmente passiva, è stata ampiamente superata dalla ricerca didattica degli ultimi vent'anni, che si basa sulla centralità dell'alunno come protagonista del processo di conoscenza. È proprio lui che deve, in prima persona, costruire il proprio sapere, guidato e sostenuto dal docente.

Le strategie didattiche che preferiamo, quindi, sono quelle che supportano l'alunno nel suo percorso, come un'impalcatura che lo sorregge, e che lo conducano alla conoscenza sfruttando i canali meno battuti, quali l'intelligenza emotiva, la creatività, il pensiero divergente, l'apprendimento cooperativo, il tutoraggio tra pari. L'obiettivo è sempre quello di stimolare la motivazione personale, oltre che l'apprendimento delle conoscenze, perché lo sviluppo di una competenza è ben più efficace quando il ragazzo ne comprende i benefici che ne ricava.

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© 2020 by Diana de Francesco, tutor per l'apprendimento. Vietata la riproduzione, anche parziale, senza consenso esplicito.

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